Alto dignitario pontificio, marchese di Santa Cristina e conte di Portula. Appartenente ad un’aristocratica famiglia fabrianese, trascorse la maggior parte della vita nella Roma papalina, ricoprì i ruoli di Sediario pontificio, Cameriere di cappa e spada di Sua Santità e Guardia nobile.
Nei periodi di sede vacante del Papa fu il responsabile dell’ordine pubblico (conservatore “della jure”) ruolo che ricoprì a detta dei contemporanei in modo quantomeno originale. Riuscì anche a dilapidare eredità favolose guadagnandosi quella fama di bizzarro ed eccentrico personaggio che ancora oggi continua a vivere. Per tutta la vita il marchese Onofrio mantenne un forte legame con la sua città natale dove si sposò nel 1757 con la nobildonna romana Faustina Capranica. Qui trascorreva abitualmente il periodo estivo, e visse gli ultimi anni fino alla morte avvenuta nel 1787. A Fabriano esistono tuttora la casa natale e la sfarzosa villa “dalle cento finestre” che egli fece costruire nel 1771 in località Rocchetta.
Lo spirito “burlone” del Marchese è divenuto oggigiorno leggendario grazie soprattutto alla magistrale interpretazione di Alberto Sordi nel celebre film del 1981 di Mario Monicelli. Tanti sono gli aneddoti che la tradizione popolare romana, e non solo, attribuisce al Marchese del Grillo. Quello più conosciuto è legato all’abitudine che aveva Onofrio di lanciare dalla finestra sassi verso il popolino e verso gli ebrei che passavano per la via. Le rimostranze
del rabbino fecero intervenire il Papa, che richiamò il Marchese e che lo invitò a smetterla con questa incivile abitudine. “Santità - rispose Onofrio – è più forte di me!”. “Se proprio non puoi farne a meno, tiragli della frutta”, propose il Papa. “Santità, la prendo in parola”, accettò il Marchese, che da quel momento cominciò a tirare pigne e castagne con tutta la scorza spinosa. Il Papa lo richiamò ancora: “Onofrio, avevi promesso di tirargli solo la frutta!”. “E perché, perché questi non so’ frutti de pino e de castagno?”, rispose il Marchese.
Un altro famoso aneddoto è ambientato proprio a Fabriano. Onofrio invitò a cena tutti i più rappresentativi uomini della città. La villa è illuminata a festa, le tavole sono riccamente imbandite, offre il suo più prelibato vino di cantina, tutto è accompagnato dalle più belle musiche del tempo. La festa si svolge allegramente fino a tarda notte finché arriva l’ora del commiato. Ringraziamenti a non finire degli ospiti, alcuni un po’ brilli, che tornano verso le loro case... ma... non trovano più i portoni delle loro abitazioni! Infreddoliti e disorientati, si radunano tutti in piazza interrogandosi l’un l’altro su cosa fosse accaduto. Non sapevano che il Marchese del Grillo aveva ingaggiato un gran numero di muratori che, durante la festa, in gran segreto avevano murato e intonacato tutti gli ingressi delle loro case!
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